Il cacciatore di polvere
Un paio di estati fa, guidando attraverso la mia Sicilia, mi sono fermato più volte per riempire dei sacchi con dei pezzi di quei paesaggi che amo, fatti di terre che spariscono sotto l’erba, si bruciano al sole e si spaccano per riempirsi d’acqua e cambiare colore con la pioggia. Mi sono fermato dai piedi dell’Etna ai Monti Erei, passando per la punta barocca, riempendo il portabagagli di polvere.
Un giorno tutta quella terra si è trasformata in un velo sottile e piatto e mentre lo stendevo dentro un perimetro definito, mi rendevo conto che tutte le parti erano in accordo tra loro, forse perché la terra è sempre in accordo con la terra.