Chiudo gli occhi, li riapro.
Mi trovo ancora nel mio minuscolo appartamento.
Un altro giorno di quarantena.
Mi sono sentita come precipitare in un abisso.
Guardo in su, riesco a scorgere un raggio luminoso.
Non riesce ad arrivare fino a me.
Io non riesco a raggiungerlo.
Mi pare di sentire rumore, chiasso.
Lo percepisco, ma non riesco ad afferrarlo.
Oscurità, ma non è proprio buio pesto.
Arriva il silenzio…
Sembra la vigilia di un tifone,
come quando ero piccola ed avevo perso i miei genitori
in mezzo alla folla. La quiete non mi dà fastidio
eppure riesce a turbarmi.