At-tra-vèr-sa-re
Passare da una parte all’altra, varcare, passare attraverso, oltrepassare, percorrere per tutta la larghezza o la lunghezza uno spazio, attraversare una strada, un campo, un fiume, una foresta, una montagna, una piazza, una città, una regione, una nazione, il mare, l’oceano, il cielo.
Presuppone un moto e un confine.
Lasciarsi attraversare, dal tempo, da un momento difficile, dalla rabbia, dall’amore, da un proiettile, da un coltello, dai raggi del sole, dalle idee, da un’onda sonora, da un virus, da un elettrone, da miliardi di neutrini.
Presuppone l’essere aperti e affrontare un limite.
L’atto, cioè il fatto di attraversare, di passare trasversalmente incrociando in modo perpendicolare od obliquo un elemento da un lato all’altro, necessita anche della condizione di farsi attraversare.
Ossia l’essere permeabili, lasciarsi penetrare a nostra volta, permettendo all’altro elemento di oltrepassare il nostro spazio fisico e metafisico.